Kloutismo una nuova malattia digitale

Esistono varie patologie digitali, i malati di internet in testa e una certa cerchia di appassionati di videogame, devo dire che per alcune cose mi sono rivisto, come un Gēmu otaku 2.0 e forse questo post mi serve per scrivere un mea culpa, sul mio atteggiamento nei confronti di Klout

Quanto scritto da Scrofani su Gilda 35 in questo nuovo post su Klout, mi vede… coinvolto, ho assistito/partecipato/seguito le vicende in cui ci si è divertiti più volte nel tentativo di minare l'algoritmo più in dell'anno, al tempo stesso ero attratto dei perks e dalle vicende che lo vantavano o lo criticavano, e ho visto a quanto serve in realtà.

Ma senza riflettere, la memoria mi rimanda a 2 momenti topici della mia scelta a partecipare al carosello del Klout:
  • i Perks con gli sconti sui libri di grafica, chi fa il grafico sa quanto costino, edizioni valide o indecenti non conta, il solo argomento ne aumenta il prezzo editoriale come per gli argomenti Design e Architettura
  • la vicenda legata alla settimana della moda a NYC del 2011 in cui a una festa/party/presentazione vi si entrava solo se si aveva un determinato valore Klout
Sul primo punto, la prima delusione, i perks e i relativi sconti erano validi solo per gli abitanti negli USA, ok, una pietra sopra, se non sei negli USA sei nel Rest of the World…
Invece per le vicende sulla moda a NYC il dibattito è stato accesissimo, vuoi perché ancora K non era diventato famoso e perché molto probabilmente personaggi del settore non ancora entrati nel circuito Klout (ne tantomeno sufficientemente digitali), sarebbero rimasti alla porta di questo evento, reso esclusivo dalla selezione digitale; ergo molti nomi importanti sarebbero stati esclusi a priori da un algoritmo, così l'organizzazione corre ai ripari e in qualche giorno si è prestata ad abbassare il valore di 10 punti, per consentire l'accesso all'establishment "reale" del settore fashion.


Questi due piccoli momenti dovevano farmi riflettere, sono accaduti prima dei vari momenti dadaisti a opera della gilda (35) & Co, ma nonostante tutto mi sono fatto prendere da quell'affascinante processo definito gamification, ovvero rendere il coinvolgimento un vero e proprio gioco.

Di qui la mia figura da novello Gemu Otaku è sbocciata, ho provato a capire come funzionava, ho fatto i miei tentativi, e non li ho nascosti come fanno schiere di neo-influencer sotto la voce Test , no, mi ci sono proprio impegnato, ho sperimentato, ho visto cose… (da qui recitare a memoria il finale di Blade Runner, con trasporto e occhio vitreo perso in uno sguardo verso l'infinito).

Tra le varie tecniche, di cui però, non so l'attuale validità, ho visto:
  • il giorno del compleanno, su Facebook, è una manna! Perciò cambiate la data ogni 2 mesi, vi si impenna il klout come prendere un paio di cialis, e comunque vada sarà un successo, se ci sono auguri: +K! Se ci sono flame (perchè gli amici si chiedono quante volte all'anno festeggiate e quanto siete burloni) sono +K comunque! Quindi perché non festeggiare come il cappellaio e il coniglio in Alice nel paese delle meraviglie, un buon non-compleanno tutti i giorni?!
  • Lo scompenso follower/following su Twitter è già una buona base di partenza, se avete 10 follower ma seguite 3, siete già influencer (snob), più la differenza si assottiglia più diventa difficile emergere e servono altri mezzi, serve un viagra blu cobalto…
  • … ed è lo scambio di saluti a suon di tweet, ma mi raccomando specifici e con mention, che scatena un ping pong di reply, mention, ciao, buondì motta, buonanotte buonanotte fiorellino, notte notte, no butta giù tu, no tu, no tu…
  • Poi si scoprono talenti naturali, questo qualcuno, magari conosciuto (non per forza una webstar o popstar), smette per un po' di condividere sui vari social network, diciamo che va in ferie e l'algoritmo di Klout? Lo premia, con un attestato di sobrietà: - Bravo non ci hai ammorbato con gattini e quote, grazie, tenga 4 punti K -
Io non sono il tipo che ha millemila amici o 'tantamila follower, se va bene ho reply alla settimana, e stappo una Tassoni quando arrivo ad averne 4… ma perso questo vortice di amore-odio e invidia del klout (altra patologia), mi sono fatto prendere la mano, e senza tecniche esterne ho tentato una scalata dentro Klout: ho elargito +K, dichiarato influencer, votato, confrontato, visitato profili, il risultato lo si può vedere in questa immagine:



Ma non è cambiato niente, e mi è rimasta l'invidia del Klout…
Ora confido speranzoso in una mail spam che mi indichi il lato oscuro della forza: "Enlarge your Klout!"
Potrò comprare per pochi dollari millemiglionidimigliardi di follower anche iscritti a Klout che a ogni mio tweet facciano un RT complusivo, che scrivano il mio account come se fosse il pigiare CTRL sulla tastiera, che facciamo Like a ogni "mio" gattino ricoperto da citazioni scritte in Impact, insomma trovarmi Pundit con uno score oltre il 70 che guarda i giovincelli e sentenzia: - Io, quando avevo i tuoi 20 punti, twittavo i fossi per il lungo -

Klout probabilmente, non è quello che (mi) serve, ma fa tanto bene alla mia stima digitale, quindi provo a offrirmi in questo appello: - Fai un gesto solidale, aiuta il tuo vicino digitale: #adottaUnFollower -

Torno silenziosamente a piangere sul tempo che ci ho perso, spero che serva di lezione a qualcuno, visto che non deve essere un algoritmo a dirmi chi sono, ma la piadina che mi scorre nelle vene.

Commenti

  1. ...visto che non deve essere un algoritmo a dirmi chi sono...
    concordo, sottoscrivo in pieno e quoto...
    grazie bel post!
    Rosa

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