a-micizia

Non odiarmi se ti cancello da Facebook, ci penso già io ad odiarti, è per questo: non ti sopporto.
Magari un giorno ti chiederò io l'amicizia, per ora, meno so di te meglio sto, mi stai proprio antipatico, in questo momento sei la sintesi del fastidio, il catalizzatore della mia rabbia, - non ti sopporto - è poco e odiarti è farti per un attimo il piacere di pensarti.
Qualsiasi cosa tua mi ritorna male, sembra che hai l'eco quando scrivi, ogni tentativo di salvarti per educazione ha poi peggiorato l'opinione che posso avere di te.
Non ci conosciamo, forse ti è sembrato per un attimo di avere un sintomo di empatia nei miei confronti, è stato culo, fidati, io e te dovremmo essere di due galassie differenti e l'unica cosa in comune dovrebbe essere il dubbio che nell'universo esistano altre forme di vita.
Sei falso come una banconota da 11 euro, e insopportabile, inutile pensare che forse non senti altrettanto per me, se così fosse vuol dire che un barlume di intelletto ha compreso le distanze che ci sono tra te e me e l'amicizia, anche questa parola abusata da questa ondata di socialità on demand, amici che ci sono quando li accendi.
Penso che se un giorno dovessi avere un minimo di bisogno posso contare in una manciata di amici, forse uno per ogni dito della mia mano, tu non meriti neanche il medio, mentre io posso bussare a una porta sicuro che dall'altra parte chi mi dice - entra - non lo fa solo per educazione.
Altri ci sono, e vorrei e dovrei abbracciarli la prossima volta che li incontro, sono tanto per me, ma non ho mai trovato il modo per dirglielo, spero che lo pensino, che almeno un sano dubbio su quanto li stimo gli sia vicino tanto quanto io li penso. Anche il pensiero e la stima che ho di loro ogni tanto mi fa crescere una sana invidia, li stimo per capacità che io non ho, e che in loro vedo ben espresse, siete bravi sappiatelo senza che io vi dica altro.
Tu meriti l'amicizia che ti capita, sembri l'amico di tutti e non riesci a pensare che siamo comunque tutti soli, tutti, ma tu più di altri perché sfasci con la sola presenza o la parola ogni semplice connessione, non meriti di essere solo, ma fai di tutto per sembrare il candidato per l'isola del famoso, stacci e saremo lieti di vederti in soliloqui sulla tua magnificenza, ma pur sempre in un isola in mezzo al mare lontano da noi. Che la distanza ti faccia bene.
Siamo due sensi unici, quindi o da una parte o dall'altra, due rette parallele che si incontrano all'infinito, e quindi come tali all'infinito ci sarà un bel: - arrivederci -

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